
Si parla sempre di cosa scrivere sui social e mai di cosa invece va proprio evitato.
Ci sono alcuni argomenti che sarebbe meglio tenere fuori dai tuoi profili social aziendali. La cura della tua immagine online passa anche da questo.
Le dieci cose da non fare sui tuoi profili social aziendali sono 10 consigli su cosa evitare di pubblicare, in modo da avere profili social coerenti con il tuo brand, che attirano clienti interessati e vendere viaggi.
Prima una premessa.
Alcuni di questi consigli si applicano anche ai profili social personali.
Ormai si sa. Chi ha un’attività online non ha più un profilo social realmente privato.
Anche se pensi che quello che scrivi sul profilo personale lo leggono solo i tuoi amici, devi sapere che possono essere ottimi portavoce per te e la tua attività. Se si creano un’impressione sbagliata di te, non ti daranno mai fiducia, non acquisteranno un viaggio da te e ancora peggio, non ti consiglieranno a nessuno.
Quindi non scatenarti con cose “strane” neanche sui profili personali. Quando si ha un’attività online si diventa un “personaggio pubblico” ed è meglio creare un’ottima impressione.
Ecco le dieci cose che ti consiglio di evitare di pubblicare sui tuoi profili social aziendali:
1. Evita di esprimere opinioni politiche, religiose, di qualsiasi natura molto controversia, che possono dividere “in due” il tuo pubblico.
Questi argomenti, oggi più che mai, creano polemiche infinite. Sarebbe meglio evitare questo tipo di discussioni sui tuoi profili social aziendali, sia perché le cose possono degenerare, sia perché distolgono l’attenzione da quello che in realtà riguarda il tuo business: vendere viaggi.
Piccola nota su questo: ci sono eccezioni.
Potrebbe capitare che un certo argomento rientra nella tua lista di valori, cose in quali credi molto. In alcuni momenti storici, prendere posizione per mettere in evidenza questi valori diventa magari fondamentale per te.
Ovviamente esporsi comporta dei rischi e vanno ricercate le parole giuste. Non scrivere mai d’impulso.
Una presa di posizione su un certo argomento significa che proprio non vorresti lavorare con clienti che la pensano molto diversamente da te.
2. Evita la negatività, in tutte le sue forme.
Include anche il “piangersi addosso” per la situazione attuale o chiedere il sostegno dei tuoi followers solo perché il turismo ha attraversato un brutto periodo.
Non vanno elencate le varie “sfighe” successe durante la giornata e neanche scrivere frasi come “poveri noi” o “solo in Italia” (che poi non è mai vero, in altri paesi è molto peggio) e cose di questo tipo.
Da evitare anche di “ridere” di clienti che si sono trovati in difficoltà in qualche fase del loro viaggio, prenotato da soli. Questo atteggiamento non farà altro che allontanare i clienti. Perché in fondo ogni uno di loro è stato nella sua vita, almeno una volta, un cliente “fai da te”.
L’unico modo in quale puoi scrivere di una cosa negativa sui tuoi profili social aziendali è evidenziando un insegnamento, in che modo quell’esperienza ti ha cambiato/arricchito/dato qualcosa.
3. L’aggressività allontana i clienti.
Capita di ricevere commenti poco piacevoli o di clienti che fanno domande scontate, come se non avessero letto il testo (è vero, spesso non lo leggono).
Mantieni sempre la calma, per riuscire a dare risposte calibrate. Se non riesci, immagina di essere “responsabile commenti” di un grosso marchio, quindi che devi dare una risposta al cliente, senza mettere in cattiva luce l’immagine dell’azienda e senza essere licenziata/o.
Funziona, fidati!

4. NON un’altra locandina!
Veramente non si possono più vedere le locandine dei tour operator pubblicate sui canali social aziendali, così come sono arrivate via email, magari lasciando pure il loro logo in bella vista, sapendo che vendono anche direttamente al cliente finale.
Serve solo un piccolo sforzo per “scomporre” una proposta ricevuta sotto forma di locandina e creare un testo che la descrive, un invito all’azione, accompagnando tutto da immagini o video. L’effetto sarà completamente diverso!
Se proprio amai alla follia le locandine, questa modalità di inserire l’intera offerta in una sola immagine, puoi creare qualcosa di simile, più semplificato, utilizzando Canva, invece di condividerla cosi come l’hai ricevuta.
5. Pubblicare post informativi di viaggio tipo muro di testo, preso dal libro di geografia o di storia.
Sono la prima a consigliare di condividere anche post informativi sui tuoi profili social ma se l’informazione che condividi è una cosa che i clienti trovano subito, digitando su Google, allora non è una cosa che vale la pena condividere.
Ancora peggio se scritto come un muro di testo, senza spazi o elementi di separazione come le emoji, che facilitano la lettura. Quindi no alle frasi scontate, troppo lunghe e logorroiche. E’ meglio se cerchi di incuriosire con qualcosa “che pochi sanno”.
6. Cercare sempre di vendere qualcosa.
Lo so, starai pensando: “è quello che faccio, vendo viaggi, quindi Facebook mi serve per mostrare le offerte per poter convincere i clienti a comprare”.
Sono d’accordo sul fatto che in alta stagione si devono condividere più post di vendita ma questi post venderanno solo se hai fatto un buon lavoro prima per farti conoscere, spiegare come lavori, qual è la tua preparazione, perché rivolgersi a te.
Non ci credi?
Fai un giro su Facebook digitando nella ricerca “agenzia di viaggi” e vedrai che l’80% delle agenzie pubblicano solo offerte (tra altro i tour operator sono sempre gli stessi), però non ricevono nessun tipo di interazione.
Significa che alle persone quel contenuto non interessa oppure non l’hanno neanche visto.
Vuoi essere un’agenzia tra tante, uguale a tutte, o vuoi “fare colpo” con qualcosa che faccia sì che il cliente abbia voglia di rivolgersi a te?
Se vuoi vendere in organico (senza sponsorizzare) con i “post di vendita” non tralasciare tutti gli altri tipi di contenuti, essenziali per costruire la tua brand reputation. Saranno quelli che faranno la differenza!

7. Pensare che sui canali social aziendali non devi mai condividere la tua vita privata.
Le persone acquistano da persone e non da un logo (a meno che non sei Amazon).
Se è vero che il profilo aziendale non deve diventare il posto dove pubblicare tutta la tua vita personale e anche vero che le persone amano le storie, sapere chi c’è dietro e perché.
Le storie danno valore al nostro business, ci avvicinano alle persone.
Alcune storie della tua vita possono aiutarti a vendere più viaggi. Si tratta solo di tirare fuori le cose veramente di valore, che mettono in evidenza il tuo carattere e modo di essere.
8. Pubblicare foto poco curate di se stessi.
Lo dico sempre e se mi segui da un po’ lo sai.
Bisogna condividere anche la quotidianità, il dietro le quinte del proprio lavoro, le foto dei viaggi personali.
Però va sempre fatta molta attenzione alla qualità delle foto, in generale, ma anche all’immagine di te che trasmetti attraverso quelle foto.
Ti consiglio di condividere immagini dove hai un aspetto curato, che possano lasciare una buona impressione ai potenziali clienti.
9. Pubblicare solo post con immagini o video, senza accompagnarli da un testo.
Prima di pubblicare qualcosa devi pensare: qual è l’obiettivo di questo post? Lo creo per intrattenere, per dare valore, per vendere? Se si ha ben chiaro in mente l’obiettivo, scrivere il testo sarà molto semplice.
Se pubblichi un post con una sola foto o video, senza una descrizione, significherà che non hai niente da comunicare alle persone che ti seguono. E se non hai nulla da comunicare è meglio non pubblicare quel post.
10. Informazioni sbagliate.
Soprattutto in questo periodo così particolare bisogna stare molto attenti a condividere sempre informazioni corrette e aggiornate. Le persone si fidano di te e si aspettano di trovare risposte corrette a cose che per loro sono complicate.
Attenzione anche ai link che condividi sui social, anche se sono semplici consigli per viaggiatori o informazioni di viaggio. Meglio accertarsi sempre che la fonte è attendibile, evitando i siti che creano notizie fake o che hanno un sito poco ottimizzato, che si legge con difficoltà.
Seleziona con cura anche i contenuti da siti esterni che condividi, per accertarti che sono di qualità.
Questi dieci consigli ti hanno messo in difficoltà e non sai mai cosa pubblicare?
Ti consiglio di dare un’occhiata a SOS Pagina Facebook e SOS Profilo Instagram, due percorsi di coaching “one to one”, per lavorare insieme e migliorare la tua presenza online.
Sono percorsi personalizzati e non corsi registrati, proprio perché ci tengo ad aiutarti personalmente a mettere in pratica le giuste strategie per promuoverti online.
Se vuoi fare una chiacchierata gratuita insieme, per capire quale percorso è migliore per te, contattami!
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